Per quanto se ne parlerà?

Pubblicato: 12 aprile 2012 in Stefano

Sono ormai, oppure sono già, passati 6 mesi dalla sua morte.
Devo dire che prima, come credo sia anche normale a volte, soprattutto quando si è rapiti più dall’oggetto creato che dal suo creatore, non conoscevo granché di lui.
Dopo la sua morte peró ho sentito la necessità di capire chi era, e soprattutto cosa l’ha reso così.

Un mix tra genio e follia.

Ovviamente sto parlando di Mr. Jobs.

Complice un regalo fattomi per il compleanno, mi si è aperto un mondo.
Un mondo peró che per il mio paese è e resterà un miraggio.
La Apple è nata in un garage, qui da noi sarebbe impossibile, anche se parliamo della fine degli anni ’60.
Chi da noi investirebbe in un progetto con a capo uno scapestrato che gira scalzo e che puzza?
Ma erano i favolosi anni ’60, e si trovava in quella che divenne la Silicon Valley. Allora tutto era possibile, l’America era ancora la terra delle opportunità.

Steve era un vero maniaco.

Tutto doveva incastrarsi secondo ciò che aveva visto nella sua mente.
Si racconta che per la scelta del colore beige di cui rivestire la sua seconda creazione, l’apple II, non gli siano bastate 2000 tonalità di quel colore..

Lo definiscono un rivoluzionario.

Egli non ha rivoluzionato peró solo il digitale, ma ha contribuito a crearlo, visto che prima della Apple, si “VIVEVA” in analogico.. Il massimo dell’avanguardia informatica era l’Atari, che fu oltretutto il suo primo impiego, dove assemblava apparecchi elettronici.

Ha rivoluzionato davvero il mondo.

Pochi sanno che con l’avvento di iTunes, o meglio di itunes store, ha costretto da una parte a limitare la pirateria, dall’altra a riportare in auge la musica costringendo chi la produce a partorire dei veri album, non più qualche traccia buona e il resto canzonette. Questo perché creando questo enorme show-room virtuale, che fa gola a tutti, ha imposto la vendita delle singole tracce, non solo la possibilità di acquistare l’album completo. Ciò ha costretto le major ad investire in progetti completamente buoni, evitando così di vedersi acquistare dai clienti solo i singoli del disco.
Questa ovviamente è una visione bonaria totalmente dalla parte del consumatore, per le major si è tradotto con un allungamento dei tempi di uscita degli album ed alla loro necessaria accuratezza.
Questo ovviamente, non è stato un regalo al mondo, altrettanto pochi sapranno che per ogni vendita sul portale / negozio di Apple, la stessa si trattiene un bel 30% del costo di ciò che viene acquistato, che si tratti di musica o che si tratti di applicazioni.

Un rivoluzionario certo, ma anche una mente infallibile per inventare sempre nuove forme di guadagno, oltre a convincere il mondo che non solo i prodotti Apple sono migliori, che è assolutamente vero, ma che ognuno di noi ne ha davvero bisogno!
Questo in effetti un pó meno..

Era un grande appassionato di Zen, ma non lo era fino in fondo.
La sua grandezza fu quella di riuscire a trovare il perfetto equilibrio tra lo Zen e la tecnologia. Cosa che per altro si riflette entrando in un Apple store, dove sembra di entrare in un santuario.

Un recente studio ha dimostrato che un appassionato di prodotti Apple, cerebralmente reagisce allo stesso modo di un credente davanti ad un’icona sacra.. Incredibile, ha invaso pure la religione!

Solo una cosa non è riuscito a veder compiuta. Forse la sua vera trasposizione in terra.
La costruzione del Apple Building!
Una struttura gigantesca, simile al pentagono per le dimensioni ma totalmente circolare e interamente in vetro. Durante la presentazione della richiesta per acquistare il terreno, al comune di Cupertino, a quattro mesi dalla sua morte, quando ovviamente conosceva già il suo destino, non mancó di modestia affermando che pur essendo in vetro, sarebbe stato più che sicuro, poiché la sua azienda ha la tecnologia per costruire muri di vetro semicircolari.
La volle fare lui l’ultima presentazione. Sapeva che non avrebbe visto nemmeno la posa della prima pietra.
Ma sapeva certo che quella struttura l’avrebbe reso immortale.
Ora che un pó l’ho studiato e conosciuto meglio, penso di poter dire che quella era la cosa che più gli interessava, più dei vari iPod, iPad ecc. Essere ricordato tra i più grandi innovatori della storia.
Un faraone digitale.

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